Visita di studio: Bruxelles, Bruges e Gand

Edizione 2024
LUOGO:

Bruxelles, Bruges e Gand


PERIODO:

12-16 Giugno

RESOCONTO DELLA VISITA DI STUDIO

12-16 Luglio 2024

Visita di studio a Bruxelles, Bruges e Gand, un tuffo in una terra che oscilla tra mondo germanico e mondo latino, un misto tra laici e cattolici, tra lingua francese neerlandese, tra i valloni francofoni e i fiamminghi. Iniziamo subito a sentire quell’aria di internazionalità recandoci al Parlamento Europeo, seguendo la sua storia e riflettendo sull’importanza di essere in Europa “perché insieme possiamo proteggere il nostro modo di vivere”, giusto per menzionare uno dei tanti slogan significativi letti nel percorso interattivo della nostra visita. Il giorno dopo, grazie alla presenza di una persona eccezionale che ci ha guidato nel nostro giro per Bruxelles, Beda Romano, giornalista e scrittore e corrispondente per il “Sole 24 ore” da Bruxelles, inizia il nostro percorso di scoperta di una città di solito sottovalutata, ritenuta città un po’ triste e uggiosa, “ meno monumentale di Parigi, meno ricca di Londra, meno antica di Roma”. In realtà offre tanti spunti di riflessione per il concetto di convivenza e di tolleranza di culture, lingue e religioni che essa racchiude. E’ la città di Magritte e di Van Eyck, di Jacques Brel e di George Simenon, e di tanti altri artisti e intellettuali che l’hanno abitata e vissuta. Scopriamo una ricchezza di stili, dall’art nouveau al liberty creato dall’architetto Victor Horta, visitando la sua elegante e raffinata casa dalle splendide decorazioni, per poi passare all’interessante museo di Meunier, scultore e pittore che ritrae i corpi affaticati dei minatori e i loro volti di sofferenza e di dolore a causa di una vita fatta di squallore e di povertà, e soprattutto di sfruttamento. In una sola mattinata ci viene offerto un microcosmo che racchiude tante visioni diverse della vita politica ( da quella più squisitamente liberale a quella socialista), sociale, culturale e artistica che si materializza poi in un meraviglioso tour a piedi, cui fa seguito la nostra visita ai musei, in cui la splendida e coinvolgente guida Sophie ci indica le diverse architetture delle case nella zona di Ixelles in stile art nouveau, floreale e geometrico, ma anche quelle di arte modernista o di art deco. Un giro interessantissimo che culmina con la visita al museo Magritte. Ed eccoci dinanzi alla famosa “ ceci n’est pas une pipe”. La vita travagliata di Magritte, la sua Georgette, l’incontro con Bréton, il surrealismo. Un percorso intenso fra le sue opere più famose. L’instancabile Sophie ci spiega (e non solo), ci rende partecipi alla scoperta di quest’artista intrigante e un po’ misterioso. Una passeggiata verso la Grand Place così illuminata e suggestiva completa questa giornata intensissima e ricca di spunti che già di per sé basterebbe a riempire il nostro bisogno di scoprire e approfondire realtà e culture differenti, ma seguiranno due giorni ugualmente intensi nella romantica Bruges, con visita al museo fiammingo, la gita sul battello con un tempo bellissimo, i fiori colorati le belle casette che si vedono sui canali. Per non parlare delle vedute by night, con l’illuminazione delle case e delle barche sotto una luna piena e un cielo che ricorda i colori di Magritte. Il giorno dopo si va a Gand o Genz come dice in fiammingo. E poiché non ci facciamo mancare niente, il nostro viaggio gode anche di momenti di ilarità e di brio che ci fornisce la nostra Presidente, Gabriella Caruso, che intona un canto con ballo di Raffaella Carrà, “Pedro, Pedro, Pedro Pedro…la la là..” perché la nostra guida porta questo nome. Pedro sa stare al gioco e ci fornisce tante informazioni utili sulla città di Genz che ha un fascino tutto suo. Ci spiega lo spirito prevalentemente socialista di questa città, la voglia di emergere con una sua identità, la forza e la ricchezza dei suoi cittadini che costruiscono laboriosamente un futuro e che non si lasciano sopraffare dagli altri poteri. È d’obbligo la visita alla cattedrale con il famoso agnello mistico del Polittico di Van Eyck che merita un’attenta osservazione. Ammiriamo la grande e interessante biblioteca della città, la De Krool, la vista dei canali, dei bellissimi ponti, la strada dei graffiti, pieni di colore alla fine della giornata che si conclude con allegria. Ah dimenticavo, la gran classe di Pedro, che alla fine del tour dopo averci mostrato il castello nel cuore della città, ci offre un bicchierino di birra artigianale tra le più famose e introvabili che ha custodito durante tutto il tour nel suo zainetto. E per finire ci annuncia che in in quella piazzetta si accendono le luci dei lampioni ogni volta che nasce un bebè ed è così che veniamo a sapere che anche lui diventerà presto papà. Gli auguriamo tutto il bene possibile perché in questo viaggio, oltre che alla cultura, all’ arte, ai colori e ai sapori ( il Belgio produce una quantità enorme di tipologie di birre che abbiamo assaggiato con gusto) abbiamo assaporato il piacere di stare insieme, tra noi, nel gruppo di Donne in corriera, ma anche con le guide che ci hanno fatto apprezzare tutto ciò che abbiamo imparato e condiviso nel nostro percorso. Una cosa mi preme aggiungere: mi ha colpito molto in questo viaggio il modo di porsi della gente del posto. Questa dimensione del silenzio nelle strade che non è freddezza o distacco dalle cose, ma piuttosto gentilezza e rispetto per l’altro, l’accoglienza e l’inserimento dei migranti nella realtà belga, il rispetto per il senso di appartenenza, l’accettazione della diversità ( il Belgio è stato il primo paese ad accettare eutanasia, aborto, matrimoni tra omosessuali), la tenacia nel perseguire obiettivi per il bene comune sono segni di grande civiltà. Questa tolleranza tra diverse mentalità, lingue e religioni, pur vivendo contrasti e contraddizioni ( si parla prevalentemente francese a Bruxelles e solo fiammingo a Genz) è un grande esempio di cultura e di apertura, e ci deve rendere, a mio avviso, orgogliosi di appartenere ad un’Europa unita, anche se complessa e “incompiuta”, come scrive Beda Romano, ma comunque accogliente, cosmopolita e affascinante. a cura di Patrizia Ripa