Visita di studio “Taranto MArTA e TarANTO ALTRO”

Edizione 2023
LUOGO:

Taranto


PERIODO:

14 Ottobre

RESOCONTO DELLA VISITA DI STUDIO

14 Ottobre 2023

 

di Roberta Monaco


“I libri antichi non devono restare chiusi in cassaforte ma devono essere visti”, ed io aggiungerei “toccati”… proprio come abbiamo fatto sabato 14 ottobre a Taranto, durante la visita di studio organizzata dall'Associazione Donne in Corriera.

Accolti nella splendida e modernissima cornice della Biblioteca comunale Acclavio, abbiamo riscoperto Taranto e le sue bellezze. Prima ‘dentro’ un luogo: la nuovissima biblioteca che prende il nome dal suo donatore, Pietro Acclavio, il quale, morendo, “legò con testamento ai concittadini la ricchezza dei suoi libri”.

La targa ben visibile all'ingresso indica l’anno della donazione: 1893 in numeri romani.

Acclavio era figlio di un notaio (sindaco di Taranto), ha lasciato in eredità i suoi libri, donazione consistente ma, come si legge nel testamento:“purché sia fondata una biblioteca di pubblica lettura “, insomma come le public library americane: lui è stato un antesignano di questo concetto moderno di Biblioteca.

E se per Taranto questo luogo è una ricchezza per grandi e bambini (i genitori non devono mollarli come se fossero ludoteche, afferma il direttore), anche le donne in corriera lo sanno bene che i libri sono ricchezza.

Il folto gruppo (57 persone) è stato accolto e guidato dal Direttore, Avv.to Gianluigi Pignatelli che ci fa apprezzare la volta e l’architettura magnifica dell’edificio, illustrandoci il progetto e le finalità.

Poi in giro con la Dott.ssa Eugenia Croce raffinata archivista, ci fermiamo (non senza le immancabili foto di gruppo) davanti a incunabili, i primi libri antichi che arrivano grazie alla soppressione degli ordini monastici, e lei ci aiuta a comprendere la ricostruzione dell’arrivo dei libri in Europa, i passaggi tra più proprietari, ci insegna a decifrare il “paratesto”, le scritture che accompagnano il testo e che caratterizza quelli che chiama “lettori con la pena”.

Prezioso, infatti, questo interesse recente per le annotazioni e le scritte a mano, che ha valore (cfr. manifesto del libro immacolato).

È proprio grazie alle annotazioni (cosiddette ‘note di possesso’) che risaliamo alle origini di libri come La città di Dio di Sant'Agostino, libro di collezionisti. Si cataloga un libro a settimana, ci racconta, anche a seguito delle domande delle socie curiose, e ci si immerge nella storia grazie agli appunti dei “possessori”, che è altra cosa rispetto all’interpretazione della lettura…

Insomma, l’elemento umano è imprescindibile, anche nell’era ipertecnologica, dove la catalogazione (180000 volumi non tutti ancora catalogati, ma con il PNRR saranno catalogati tutti) è un linguaggio universale fatto di algoritmi e simboli che è uguale anche a Boston!

Ci spiega che si può concedere la scansione solo del quindici per cento dei libri (per la legge del diritto d’autore).

Last but not least, si sofferma anche sulla differenza tra carta e pergamena: “la carta era fatta bene!”, mostrandoci rigature (legge di Gregory), il lato carne bianco e lato pelo (si vedono i bulbi piliferi!); insomma, ce ne andiamo soddisfatti, non solo perché si comincia a comprendere l’importanza di dare alla città una Biblioteca, ma ci si convince che da oggetti apparentemente morti o statici come i libri si crea uno spaccato di …vita.