Visita di studio “Torino non è solo Salone del Libro”

Edizione 2023
LUOGO:

Torino


PERIODO:

19-21 Maggio

RESOCONTO DELLA VISITA DI STUDIO

Ecco qua, arriva maggio
ecco pronto un'altro viaggio
Dopo Giorgio in Tunisia
La corriera vola via
e a Torino sogna e spera
Che risplenda un poco il sole
Ma lui proprio non lo vuole
E così con tanti ombrelli
Tutte insieme alla Lavazza
Per guardare come in tazza
Si prepara un bel caffè
Proprio come piace a te.
Un assaggio assai diverso
Il coffelier ci dice il resto
Si prosegue con il bus
Verso Rosa Luxembourg
Un'antica libreria
Una chicca, una, magia
Nel frattempo arriva sera
E si diverte la corriera
In Taberna la serata
Scorre placida e incantata
Poi la visita al Lombroso
Lo scienziato assai famoso
Che ha studiato come mai
C'è qualcuno che fa guai
Dopo un cranio, un volto oscuro
Ce ne andiamo di sicuro
Al lingotto torinese
libri a pioggia, a mani tese.
Chissà che succederà
Quale storia leggerà
La corriera tutta in coro?
La lettura è un bel tesoro
Noi che abbiamo questo intento
Sotto il sole l'acqua o il vento
Siamo un gruppo ch'è un portento.

Di Margherita Diana


“Cuncettì, ‘o café nunn’è p’tté!”così diceva Lucarié a donna Concetta “in Natale in casa Cupiello“ del grande Edoardo.

Il caffè è un’arte. Bisogna saperlo preparare -non è da tutti- ma anche saperlo conoscere e riconoscere .

Dopo questa visita al Museo Lavazza a Torino con l’associazione “donne in corriera“ si può davvero concludere che la preparazione del caffè è qualcosa di artistico, di creativo. Come ci ha spiegato la nostra guida, non si capisce bene perché si fanno tanti studi sui processi di produzione dei vini e così pochi studi sul caffè, eppure quanti caffè al giorno beviamo noi italiani… sicuramente si beve molto più caffè che vino.

Quante fasi nella produzione del caffè: la rimozione delle impurità, lo stoccaggio in silos, la creazione delle miscele, la tostatura, la macinatura…

A mano a mano che la nostra guida ci prendeva per mano nel suo cammino e ci portava a scoprire tutte le fasi nella produzione del caffè ci immergeva con le sue parole, in profumi, aromi e sensazioni esaltanti che ci portavano a desiderare sempre di più di bere un buon caffè.

Dopo aver apprezzato l’ingegno del suo creatore, Luigi Lavazza, che partendo dal nulla è riuscito a costruire un impero, e dopo aver esaminato l’albero genealogico, la nostra attenzione era sempre più volta al momento in cui avremmo gustato un buon caffè, sì, perché la scoperta del museo di questo famoso caffè è stata soprattutto un’esperienza sensoriale. Si parte dal razionale, all’inizio, con la spiegazione del processo, per diventare poi sempre più intensa ed emozionale con la visione del video finale, con musiche e immagini che ci danno l’arrivederci al caffè Lavazza, coronata poi dalla fantastica degustazione.

Viene coinvolta la vista, con i vari colori e le sfumature di marrone dei chicchi, poi l‘olfatto, per l‘aroma che si sente un po‘ dal vivo, ma soprattutto nella nostra fervida immaginazione, in cui c’è un crescendo di emozioni volte al momento in cui si assaporerà un buon caffè… e quindi il gusto. Gusto che può essere arabico, robusto , lavato, naturale, forte.

Pensiamo un attimo a quante espressioni abbiamo in Italia per definire un caffè quando lo chiediamo al bar: caffè espresso, caffè doppio, caffè lungo, caffè corto, caffè corretto, caffè al ghiaccio, caffè macchiato, dolce, amaro, schiumato, alla crema, frappé… caffè sospeso ( ma quello è un’altra cosa, esiste solo a Napoli!), poveri baristi quando un italiano ordina un caffè, massima attenzione! per non parlare dell’espressino, mocaccino, marocchino, che cambia nome e ricchezza di ingredienti a seconda della regione in cui ti trovi!!!
Vogliamo parlare tipo di tazza in cui si può scegliere di bere il caffè? La tazza grossa, sottile, in vetro in porcellana o nella cialda, il caffè è sempre divino.

Il caffè è un‘arte. Miscelare è un po’ come comporre musica, con note aromatiche che ci danno diverse sensazioni. La Miscelazione serve a creare nuove ricette - e quindi denota una certa creatività, ma è importante anche una certa regolazione: come fa il caffè Lavazza ad essere sempre se stesso?

Ed ecco che compaiono figure professionali come i blender, la parte splendidamente umana che non potrebbe fare nessuna macchina.

Scegliere miscele diverse avviene con un aroma, un profumo che si trasforma, si sviluppa e alla fine si comprende con un assaggio. C‘è un vero e proprio Lifestyle del bere il caffè in Italia in cui esiste il rito del caffè.

Penso per un attimo anche a quante espressioni esistono associate al rito del bere il caffè: “ ci vediamo per un caffè , magari un giorno passo per un caffè, faccio veloce, il tempo di un caffè, vi raggiungo per il caffè, non parlatemi prima del caffè.. e tante altre.

Dovevo fare il “coffelier ” ha citato a un certo punto la nostra simpatica guida.

Per chi - come me- ama il caffè, la visita al il museo Lavazza non può mancare: è un’esperienza sensoriale che esalta le sfere visive, olfattive, di gusto, di piacere e di condivisione.

Con le Donne in Corriera, naturalmente!

Commento di Patrizia Ripa alla visita al Museo Lavazza